Una Madre, di Colum McCann con Diane Foley
Attività 2023-2024, Commenti e riflessioni22 Ottobre 2024
Colum McCann con Diane Foley, “Una madre“, traduzione di Marinella Magrì, Feltrinelli, 2024
proposto da Franca Botrugno ed Isa Bergamini.
di Franca Botrugno
Ricominciamo gli incontri del nostro gruppo di Lettura LeggerMente con la lettura del recente
lavoro di Colum McCann “Una Madre” scritto, si può dire, a due mani perché la scrittura
dell’Autore dà voce alla vicenda della signora Diane Foley, madre del giornalista James Foley,
che accetta di incontrare in carcere il terrorista – assassino del figlio, Alexanda Kotey, e
partecipare a noi tutti il suo vissuto
Questo romanzo parte da un episodio tragico, la decapitazione di James Foley, un giornalista
americano free lance impegnato ad indagare sulla verità della complessità umana e sociale,
già preso in ostaggio in Libia e poi liberato, e nuovamente imprigionato in Siria come ostaggio
dell’ISIS, brutalmente torturato per due anni e poi decapitato. Storia di crudeltà estrema
mostrata “senza veli”, in rete al mondo ad imperituro monito agli Stati Uniti e non solo.
L’Autore dà voce in questo romanzo alla madre di James che alla fine del romanzo diventerà ,
a detta di Kotey, il terrorista, come “una Madre” per tutti noi.
Diane Foley donna eccezionale sofferente, tormentata e dibattuta tra tanti sentimenti
contrastanti ha trovato nella sua anima profondamente religiosa la forza di perdonare e non
solo, ma di essere capace di entrare in empatia con l’assassino del figlio facendo leva sul
proprio “coraggio morale”, stesso sentimento insito in James (come si evince dalle pagine
dedicate alla sua biografia).
Diane ci porta a percorrere i momenti salienti della formazione del figlio, facendocelo
conoscere, e poi ci introduce nei momenti più ardui della vicenda comprese tutte le strade
intraprese per la liberazione del figlio, le richieste di aiuto alle istituzioni, tutte richieste, come
da prassi americana, completamente inascoltate.
Diane esprime con forza e grazia i suoi stati d’animo e sentimenti ma è, a mio parere, avendo
letto altro dell’Autore, la magistrale scrittura di Colum McCann con la sua abilità di indagare
con puntigliosità su accadimenti, sentimenti e motivazioni di chi fa il male nella ricerca di una
verità quanto più viscerale possibile. L’Autore indaga varie “dimensioni umane” e destini
traumatici dando vita a pagine che interrogano profondamente su vari temi: terrorismo, guerra, violenza, giustizia ecc. tra l’altro di stretta attualità. Diane, unica nella sua famiglia, accetta di incontrare l’assassino del figlio Alexanda Kotey (significato del suo nome: difensore degli uomini-anima gentile), ma sedendosi al tavolo di fronte a lui controlla la distanza pensando “non volevo doverlo toccare”. Ha voluto incontrarlo perché “conoscere il come della morte della persona amata è conoscere meglio la sua vita”. In partenza non sa cosa chiedere a Kotey ma poi, pur spesso dubitando della veridicità di ciò che dice, apprende elementi sulla prigionia e il comportamento di James per poi entrare
anche nel suo vissuto (lui parla delle sue figlie ora racchiuse in un campo profughi, la
preoccupazione di ciò che la madre sente di lui attraverso i media). Entra in empatia tanto da
pensare “ogni uomo ha bisogno della sua dose di amore”, tanto da proporre di far qualcosa
per le sue bambine (perdono, compassione) ed alla fine porgergli anche la mano.
Toccante la descrizione del pianto che Kotey non riesce a reprimere dopo aver visto la commozione intensa del padre di James in un filmato “J Foley reporter dall’inferno”, girato da un amico
d’infanzia e da li che scaturisce un ricordo ed una motivazione sugli atti che comunque compie , come più volte afferma, per obbedienza all’organizzazione alla quale si è affiliato.
Diane parla di tristezza, la tristezza che si continui a toglierci la vita l’un l’altro e che ciò si
riduca alla giustizia o alla vendetta, dice inoltre che sicuramente da molti sarà tacciata di
ingenuità e di essersi fatta raggirare da lui e ora, dopo sette anni dalla perdita del figlio, piange.
Diane Foley è oggi una scomoda attivista politica e testimone del potere dell’empatia e del
coraggio morale. Grande esempio
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